Pangiallo romano

Pangiallo romano

Il pangiallo, meglio noto come pangiallo romano è un dolce tipico del Lazio, che ha la sua origine nell’antica Roma e più precisamente durante l’era imperiale. A quei tempi distribuire questi dolci dorati, durante la festa del solstizio d’inverno, era di buon auspicio per il ritorno del sole. Infatti è impreziosito da un sottile strato costituito da una crosta dorata che dona al dolce la sua tipica brillantezza. Il tipico pangiallo romano, ha subito numerose trasformazioni durante i secoli. Tradizionalmente il pangiallo veniva ottenuto tramite l’impasto di frutta secca, miele e cedro candito, il quale veniva in seguito sottoposto a cottura e ricoperto da uno strato di pastella d’uovo. Fino a tempi molto recenti nella preparazione del pangiallo le massaie romane mettevano i noccioli della frutta estiva (prugne e albicocche) opportunamente essiccati e conservati al posto delle costose mandorle e nocciole.

Ingredienti

Uva sultanina o passa: 300 gr
Mandorla: 200 gr
Noce: 200 gr
Nocciola: 200 gr
Pinoli: 100 gr
Miele millefiori o di altro tipo: 200 gr
Cacao: 150 gr
Cioccolato grattugiato: 50 gr

Procedimento

  1. Tritare tutti gli ingredienti e riscaldare il miele in un pentolino a fuoco molto basso.
  2. Mettere in una bacinella il tutto e mescolare con un cucchiaio di legno finchè non si avrà un impasto denso.
  3. Prenderlo poco per volta con le mani e formare dei panetti premendo con forza e addensandolo.
  4. Sistemarli nel forno e far cuocere per circa mezz’ora.

Varianti

Nell’ultima reinterpretazione del pangiallo romano, ad opera del maestro Angelo Colapicchioni, sono stati aggiunti alla ricetta tradizionale anche: mandorle, noci, pinoli, nocciole, uva passa e pistacchi.

Origine

Roma.

Curiosità

Nella ricetta leggermente modificata da Angelo Colapicchioni, il Pangiall’Oro®, ormai divenuto un marchio registrato, è prodotto esclusivamente con ingredienti naturali selezionati di alta qualità. Non è ammessa l’aggiunta di zucchero ed altri additivi.

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