Tassa sulla carne? Coldiretti: 9 italiani su 10 dicono no

Tassa sulla carne? Coldiretti: 9 italiani su 10 dicono no

Per ora solo una proposta di un gruppo di animalisti appoggiati da parlamentari europei quella di tassare con una nuova imposta al 25% la carne bovina, suina e di pollo.

Una volta entrata a regime nel 2030, gli introiti servirebbero a “prelevare” dai consumatori europei 32 miliardi di euro l’anno per finanziare il Green Deal, cioè il pacchetto di misure concrete dell’Unione Europea per far fronte all’emergenza dei cambiamenti climatici. Sulla base dei dati Eurispes, Coldiretti riporta che il 91% degli italiani, cioè 9 italiani su 10, nonostante le “bufale” e i vari allarmismi che circolano continua tranquillamente a comprare e a consumare la carne.

Cosa dice Coldiretti

“Non esiste nessuno studio che – sottolinea sempre la Coldiretti – provi che mangiare carne anche in giuste quantità sia dannoso per la salute mentre al contrario, i vantaggi di una dieta completa che la includa sono scientificamente indiscussi. Se ne può fare a meno integrando la sua mancanza con altri prodotti animali, come uova in primis, latte e derivati, e in alcuni casi assumendo integratori di vitamine e minerali. Peraltro con il 18% degli italiani che ne porta in tavola meno di 100 grammi alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – a livello nazionale il consumo di carne risulta equilibrato e ben al di sotto del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). E il 45% degli italiani – spiega Coldiretti – privilegia infatti la carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% sceglie carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.

Inoltre il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolinea che: “La carne italiana nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica scegliere carne Made in Italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.

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