Carne di faraona

Carne di faraona

Le carni della Faraona domestica o gallina del faraone (Numida meleagris), sono classificate come carni bianche. È una carne magra e ricca di proteine, con un sapore più aromatico rispetto a quelle del pollo. I tagli di carne di faraona commercializzati corrispondono ai tagli del pollo  anche se in genere la si acquista intera per poterla fare ripiena.

Informazioni generali

Uso in cucina

La carne di faraona può essere impiegata in molte ricette in alternativa al pollo. Richiede una leggera frollatura e si presta a molti tipi di preparazione, in particolare può essere cucinata con ottimi risultati senza un uso eccessivo di grassi. Comunemente viene cucinata la carcassa intera dell’animale farcita e arrostita. È una carne tipica delle ricette della tradizione natalizia. Ricette tipiche: faraona ripiena, faraona all’arancia.

Le uova di faraona

Le uova di faraona (piccole, peso medio 45 gr) presentano un guscio molto duro, color mattone chiaro, e si prestano sia per il consumo fresco che per la preparazione di paste alimentari.

Reperibilità

Facile, soprattutto durante il periodo delle feste natalizie.

Informazioni culinarie

Come conservare

Vedi Conservazione del pollo.

Ricette consigliate

Faraona ripiena.

Informazioni nutrizionali

Molto simile al pollo dal punto di vista nutrizionale è ideale per una cucina con pochi grassi.

Celiachia

Fresca non contiene glutine.

Tabella nutrienti

Nutriente Valore Note
Calorie 113 Kcal coscia senza pelle
107 Kcal petto senza pelle

Valori per ogni 100 gr.

Informazioni culturali

Numida Meleagris: simbolo di amore fraterno

Numida meleagris, il suo nome scientifico, è legato appunto a un’antica leggenda greca, che ne fece il simbolo dell’amor fraterno. Si narra infatti che Meleagro, figlio di Eneo re di Etolia, caduto ucciso nelle terribili lotte scatenate dalla dea Artemide, irata per essere stata dimenticata nei sacrifici, venisse pianto a lungo dalle sorelle che non trovavano alcuna consolazione. Gli dei allora, impietositi dallo strazio delle fanciulle, le tramutarono per mettere fine ai loro patimenti nei graziosi uccelli destinati a portare in eterno le tracce delle lacrime versate: le perle bianche che spiccano sul fondo scuro della livrea. (Da ilpollaiodelre.com)

Nella storia

  • Conosciuta e allevata già dagli antichi, la gallina di Faraone era dai Greci utilizzata per le carni e anche per i sacrifici agli dei. Scrive della faraona in un suo trattato, Ateneo, autore greco che afferma che questo uccello ha la pelle del capo e del collo “color d’argilla tendente al rossastro”.
  • Varrone e Columella parlano poi delle faraone dette Africane (N. m. ptilorhyncha) e affermano che queste, provenienti dall’altopiano etiopico nel Sudan e lungo il Nilo venivano importate a Roma e tenute ad ingrassare in uccelliera o in libertà nelle piccole isole del Tirreno.
  • Un Socrate scrittore di Medicina vissuto, pare, nel secolo I o II d. C. afferma che le faraone “Africane” una volta catturate non si addomesticano e non emettono voce, lasciate libere di nuovo riprendono voce.
  • Con le invasioni barbariche pare che questi uccelli scomparvero dal continente europeo poiché negli scritti dell’epoca non ne viene dato alcun cenno. Risulta che la specie venne reintrodotta dai primi navigatori portoghesi intorno al XV secolo prelevandole dalle loro colonie nell’Africa Occidentale. Gli stessi portoghesi, per la regolarità del piumaggio chiamarono la faraona, Pintado cioè uccello dipinto. Introdotte dai colonizzatori nel nuovo continente, le galline di Faraone si acclimatarono assai bene e si riprodussero in assoluta libertà nelle praterie e nelle foreste dove ancora oggi esistono (Ghigi A., 1936, 1968; Golisano R., 1926; Balasini D., 1995; Fracanzani C. L., 1981).

Dialetti

Dialetto Voce
Umbria galinella
Emilia Romagna/Marche faravòna

Altre lingue

Lingua Voce
Inglese guinea fowl
Francese fowl Guinée
Spagnolo gallina de Guinea
Tedesco perlhuhn

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