Melagrana

Melagrana

La melagrana è il frutto del melograno. Di forma sferica, con la buccia di colore rosso brillante, ne si consumano solo i semi, chicchi interni (arilli), dal sapore acidulo e ricco di tannino. La melagrana è un frutto con poche calorie e grandi valori nutrizionali, presente sulle tavole delle feste, come simbolo di abbondanza, fertilità e prosperità. Si considera il re dei frutti per il suo particolare picciuolo a forma di corona.

La pianta del melograno

Punica, è il comune melograno, pianta a portamento cespuglioso, alta fino a 2-4 m, ma in terreno profondo e fertile fino a 7 m, foglie caduche lanceolate, non molto grandi di colore verde lucente, fiori solitari grandi o riuniti in mazzetti all’estremità dei rami, di colore rosso vivace, con varietà a fiori semplici o doppi, di colore rosso, rosa, bianco o screziati, fioritura in giugno-agosto; poi si svilupperanno i caratteristici frutti dal sapore leggermente acido. Il frutto, detto balausta, è comunemente noto con il nome di “melagrana”.

Stagionalità e reperibilità del melograno

AUTUNNO-INVERNO. Il melograno si trova da settembre a novembre ed è di facile reperibilità.

Varietà di melograno

In Italia esistono le varietà: Dente di Cavallo, Profeta Partanna, Ragana, Neirana, Selinunte e Racalmuto.

Origini della Melagrana

La melagrana è originaria dell’Iran, zona della catena dell’Himalaya. È molto diffusa anche nel nord dell’India, nel sud-est asiatico, in Malesia, e Africa tropicale.

Dove si coltiva il Melograno

È coltivata in tutte le regioni mediterranee fin dai tempi antichi.

Utilizzo della melagrana in cucina

La melagrana è oggi un importante elemento decorativo presente sulla tavola nei giorni di festa, o per addobbi particolari. Ma non solo. In genere si possono spremere per ottenere succhi dissetanti, oppure da usare in ricette, insalate, o come frutta e dessert o per fare golose gelatine, bevande dissetanti, granite, marmellate. Lo sciroppo di melagrana si chiama “granatina” ed è la base di parecchi cocktails. In alcuni paesi il succo si usa anche per la preparazione della carne.

Altri utilizzi

L’olio di semi di Melograno si ottiene per spremitura a freddo dai piccoli semi bianchi (rimasti dopo l’estrazione del succo e la separazione dalla polpa). Rappresenta circa il 12-20% del peso totale dei semi ed è una ricca fonte di acidi grassi e sono presenti numerosi composti polifenolici con attività antiossidante per questo è molto usato in estetica per la preparazione di creme.

Come scegliere la melagrana

I frutti del melograno sono maturi quando hanno sviluppato il loro colore classico e se battuti producono un suono metallico.

Come pulire la melagrana

  1. Tagliare la parte superiore della melagrana, anche chiamata “la corona”.
  2. Con un coltello ben affilato iniziare ad incidere la pelle in modo da ottenere 8 spicchi, ma senza andare troppo in profondità, facendo in modo quindi che non si dividano tra loro.
  3. Immergere completamente la melagrana in una tazza piena di acqua fredda per alcuni minuti.
  4. Separare gli spicchi direttamente nella tazza, si noterà che le bucce e le pellicine restano a galla, mentre i chicchi vanno a finire direttamente sul fondo.
  5. Quando si sono separati tutti i chicchi dalle bucce, non resta che scolare l’acqua con l’aiuto di un colino, dare una bella sciacquata sotto acqua corrente e utilizzarli.

Come conservare la melagrana

Si conservano a lungo, proprio come le mele. Una volta aperto, i suoi chicchi possono essere conservati in frigo per 3-4 giorni, oppure conservati in freezer.

Informazioni nutrizionali

  • Dal punto di vista nutrizionale, il frutto è particolarmente ricco di vitamina A e B ed il suo succo sembra giovare al buon mantenimento dell’apparato cardiovascolare.
  • Le sue virtù mediche sono davvero molteplici: antielmintico, antinfiammatorio, antitumorale, sembra essere addirittura efficace nel combattere i disturbi della menopausa.
  • Le sue radici possono essere inoltre usate come vermifughi, come avevano già scoperto, più di quattromila anni fa, gli Egizi. Rimane la corteccia che nell’antichità era usata come colorante.
  • La buccia del frutto e la corteccia del melograno si usano come rimedio tradizionale contro la diarrea, dissenteria e parassiti intestinali. Le qualità astringenti del succo di fiori, scorza e la corteccia degli alberi sono considerati preziosi per diversi scopi, come fermare il sangue dal naso e i sanguinamenti gengivali, tonificare la pelle, (dopo averlo miscelato con olio di senape), come rassodante per il seno, e per curare le emorroidi.
  • Il succo di melograno è usato anche come collirio per rallentare lo sviluppo della catarattaConsultare sempre il proprio medico.

Valori nutrizionali (per 100g)

Calorie: 83

Carboidrati: 19gr (fibra alimentare: 4gr; zucchero: 14gr)

Proteine: 1,7gr

Grassi: 1,2gr

Informazioni culturali

Origine del nome

Il nome di “melograno” deriva dal Latino pomum (“mela“) e granatus (“semi”). Queste influenze sono rimaste con il nome comune di melograno in altre lingue (ad esempio, Tedesco Granatapfel).
In latino classico, in cui “malum” è stato ampiamente associato a mela, si chiamava questo frutto: malum Punicum o malum granatum, da quest’ultimo deriva il nome italiano di melograno, o melagrana.

Simbologia

  • La tradizione ebraica insegna che la melagrana è un simbolo per la giustizia, perché si dice che abbia 613 semi che corrispondono ai 613 comandamenti della Torah. Per questo motivo, e altri, molti ebrei mangiano melagrane.
  • È anche simbolo di fratellanza, abbondanza e prosperità: i puntali delle colonne del Tempio erano, non a caso, a forma di rimonim (melograno in ebraico).
  • È anche un simbolo di fecondità. Demetra dea della fecondità della terra è rappresentata in un gran numero di rappresentazioni con frutti di melograno, come simbolo di abbondanza e di fertilità.
  • Il frutto è rappresentato in mano alla statua dell’Era di Argo e come attributo della cosiddetta Dea del melograno, scultura arcaica di una divinità femminile.
  • Il melograno è una delle poche immagini che appaiono sulle monete antiche della Giudea, come un simbolo sacro. Alcuni studiosi ebraici ritengono che sia stato proprio il melograno il frutto proibito del giardino dell’Eden.
  • Il melograno era considerato sacro anche in molte altre civiltà. In alcuni riti funebri Egizi sembra si utilizzassero proprio i frutti ed i semi, di cui si è trovata traccia in numerose tombe, tra cui quella di Ramses IV.
  • Anche nella lontana Cina viene consumata dai neo-sposi la prima notte di nozze per “benedire” il matrimonio.

Nella pittura

Madonna della melagrana

Foto sopra: dettaglio di Madonna della melagrana di Sandro Botticelli, Ca. 1487 (Galleria degli Uffizi, Firenze). Le Melagrane sono un motivo ricorrente nelle decorazioni religiose cristiane. I Melograni figurano in molti dipinti religiosi del calibro di Sandro Botticelli e Leonardo da Vinci.
Spesso il frutto è rappresentato nelle mani della Vergine Maria o di Gesù bambino. Il frutto, rotto o aperto, è il simbolo della pienezza di Gesù, la sofferenza e resurrezione.

Nella storia

  • Ebrei, egizi, fenici, greci e romani apprezzavano tutti la melagrana.
  • Il frutto è anche citato nella Bibbia.
  • La dea madre, Arodite, secondo la leggenda aveva piantato per la prima volta l’albero di melograno nell’isola di Cipro a lei sacra.
  • In passato era anche utilizzato per altri fini oltre a quello alimentare, ad esempio per ricavare cuoio dalla scorza interna.

Eventi relazionati

Cagliari a Novembre, Palmariggi (Lecce) in Settembre

Tradizioni e leggende

  • Le spose turche lanciano a terra la melagrana, perché così avranno tanti figli quanti sono i chicchi che saranno usciti dal frutto.
  • Nell’antica Grecia, la pianta era nata secondo alcune tradizioni dal sangue di Dioniso. Ma il più antico mito della Grecia che lo riguarda è quello che lo associa ad Orione, che era la più grande e luminosa costellazione e che si diceva fosse un’enorme γίγας (figura gigantesca), figlio della terra e famosissimo per la sua bellezza. Si narra che avesse sposato Side, ma che non fosse stato fortunato nella scelta, poiché lei era così vanitosa da credere di essere più bella anche di Era, la dea per questo la punì scaraventandola nell’Ade, ove si trasformò in melograno. Durante le feste in onore della dea Demetra, le θεσμοφόρια (Thesmophoria), le ateniesi mangiavano i semi luccicanti del frutto per conquistare la fertilità e la prosperità, mentre i sacerdoti erano incoronati con rami di melograno, ma non potevano mangiarne il frutto in quanto, come simbolo di fertilità, aveva la proprietà di far scendere l’anima nella carne.
  • È il logo ufficiale di molte città della Turchia.
  • Ha dato il nome alla città’ di Granada in Spagna.

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