I migliori libri e corsi per chi vuole diventare esperto di vino

Diventare esperti di vino non è solo una questione di passione. È un percorso che unisce conoscenza, esperienza sensoriale e cultura, e che si costruisce nel tempo attraverso letture mirate, degustazioni guidate e corsi riconosciuti. In un momento storico in cui il vino non è più solo bevanda ma simbolo di territorio, artigianalità e consapevolezza, formarsi è fondamentale per chi desidera andare oltre il semplice brindisi. Ma da dove cominciare davvero? Quali sono i libri da leggere, i corsi da seguire e le risorse da cui attingere per costruire una solida competenza?
La lettura, primo passo verso la conoscenza
Nel mondo del vino, i libri rappresentano il primo vero ponte verso una comprensione più profonda. Tra le pubblicazioni fondamentali, Il piacere del vino. Massima soddisfazione in piccoli sorsi di Jens Priewe, è considerato un testo introduttivo tra i più completi. Scritto con un linguaggio chiaro ma ricco di dettagli, affronta tutto: dalla vinificazione alla degustazione, dai vitigni internazionali ai terroir più noti. Il volume, ampiamente illustrato, si presta bene a chi parte da zero ma vuole fin da subito un approccio professionale.
Per chi desidera esplorare la dimensione geografica del vino, “Atlante mondiale del vino” di Hugh Johnson e Jancis Robinson è una pietra miliare. Arrivato ormai alla sua ottava edizione, questo volume (disponibile in italiano per Edizioni L’Ippocampo) racconta le regioni vinicole del mondo con rigore cartografico e storie avvincenti. Si tratta di un investimento importante (circa 60 euro), ma rappresenta una vera e propria bibbia per ogni aspirante sommelier.
Non si può poi trascurare “Wine Science” di Jamie Goode, rivolto a chi vuole comprendere anche la dimensione scientifica della produzione enologica. L’autore, biologo e divulgatore, guida il lettore attraverso fermentazioni, lieviti, solfiti e tappi con approccio rigoroso ma accessibile. Il libro è in inglese, ma è spesso usato anche nei corsi universitari.
Un titolo più recente e utile anche per chi lavora nella comunicazione del vino è “Vino. Manuale per aspiranti intenditori” di Andrea Gori, sommelier e divulgatore tra i più attivi in Italia. Pubblicato da Giunti, questo volume affronta in modo diretto i dubbi e le curiosità più comuni di chi si avvicina al vino oggi: come leggere un’etichetta, come scegliere al ristorante, come evitare gli errori più frequenti.
I corsi per diventare sommelier o wine expert
Se i libri danno fondamenta teoriche, i corsi offrono l’esperienza, la pratica, il confronto. In Italia, le principali realtà formative sono l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), la FIS (Fondazione Italiana Sommelier), la FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori) e l’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino). Ogni organizzazione ha un proprio percorso didattico, riconosciuto a livello nazionale o internazionale.
Il corso AIS è tra i più longevi e apprezzati. Strutturato in tre livelli, copre un arco temporale di circa un anno e mezzo e culmina con l’ottenimento del diploma di sommelier. Le lezioni si svolgono in aula (ma sono disponibili anche versioni online), con degustazioni guidate e approfondimenti tecnici. Il costo totale si aggira intorno ai € 2.100, a seconda della sede regionale. Il valore aggiunto dell’AIS è l’ampia rete nazionale e le numerose attività post-corso, come eventi, viaggi studio e masterclass.
La FIS, fondata da Franco Maria Ricci, è legata a Bibenda e si distingue per un’impostazione didattica molto attenta alla degustazione sensoriale. Il corso si svolge in tre livelli ed è disponibile in varie città italiane. Il costo si aggira intorno ai € 2.100, con materiale didattico di alta qualità incluso. Un punto di forza della FIS è la collaborazione con realtà estere, che offre opportunità di confronto internazionale.
La FISAR, attiva soprattutto nel nord e centro Italia, propone un corso articolato su tre livelli, accessibile anche a chi parte da zero. Il focus è molto orientato all’abbinamento cibo-vino, particolarmente utile per chi lavora nella ristorazione o nella sommellerie da sala. Il costo è contenuto rispetto ad altri percorsi (intorno ai 1.000 euro), e la comunità FISAR è molto attiva nel promuovere eventi e degustazioni locali.
L’ONAV, invece, è il punto di riferimento per chi desidera diventare assaggiatore di vino. Il corso si concentra maggiormente sugli aspetti tecnici della degustazione e sulla valutazione sensoriale. La durata è più breve (circa sei mesi) e il costo contenuto (tra i 400 e i 600 euro), rendendolo un’ottima porta d’accesso per neofiti e appassionati.
Le certificazioni internazionali: WSET e Master of Wine
Per chi guarda al vino come a una carriera internazionale, esistono percorsi di formazione in lingua inglese che godono di ampio prestigio nel mondo. Il più diffuso è il WSET (Wine & Spirit Education Trust), con sede a Londra ma centri affiliati in Italia (Milano, Roma, Firenze). Il percorso è suddiviso in quattro livelli, dal base al Diploma. Le lezioni sono disponibili anche online e la metodologia è focalizzata sulla degustazione analitica e sull’analisi del mercato. Il costo dei vari livelli va dai 350 euro per il primo fino a oltre 3.000 euro per il diploma, ma le competenze acquisite sono spendibili a livello globale, soprattutto per chi lavora nell’export, nella distribuzione o nel marketing del vino.
Ancora più esclusivo è il titolo di Master of Wine, conferito dall’Institute of Masters of Wine di Londra. Si tratta del percorso più lungo, selettivo e costoso (oltre 10.000 euro), ma è considerato il massimo riconoscimento nel mondo dell’enologia. Solo pochi italiani hanno ottenuto il titolo: tra loro Gabriele Gorelli, primo MW del nostro Paese. Il programma prevede anni di studio, prove scritte, degustazioni alla cieca e una tesi finale. Non è un percorso per tutti, ma rappresenta un traguardo straordinario per chi vuole arrivare ai vertici dell’analisi e della critica enologica.
Dove trovare i materiali e restare aggiornati
Oggi è possibile acquistare la maggior parte dei testi e iscriversi ai corsi direttamente online. Amazon, IBS e le librerie specializzate in enogastronomia offrono ampio assortimento di volumi tecnici. I siti ufficiali di AIS, FIS, FISAR, ONAV e WSET contengono i calendari aggiornati dei corsi e le modalità d’iscrizione. Per approfondimenti e aggiornamenti, infine, è utile seguire testate autorevoli come Civiltà del Bere, Decanter, Wine Spectator e Vinous, che offrono articoli, guide e recensioni per affinare continuamente la propria conoscenza.
Un investimento culturale e professionale
Diventare esperti di vino non significa soltanto saperlo descrivere o riconoscere alla cieca. Significa sviluppare un pensiero critico, comprendere la relazione tra vino e territorio, tra tecnica e narrazione, tra cultura e consumo consapevole. Che si scelga un libro, un corso o un titolo internazionale, ciò che conta è la costanza nello studio e la voglia di assaggiare con curiosità e rispetto. Il vino non si impara in una settimana: si scopre, sorso dopo sorso, pagina dopo pagina.