La fava è una leguminosa della sottofamiglia delle Papilionacee, detta anche la carne dei poveri. È il frutto della pianta Vicia faba, presente nei baccelli. Il numero di semi è variabile e possono avere colori diversi a seconda del tipo. Si trovano in commercio fresche in primavera, secche tutto l'anno.
Informazioni generali
Utilizzo principale
Le fave fresche primaverili si possono consumare crude, condite con olio e abbinate a salami o pecorini. Si usano le fave anche per preparare degli ottimi purè, minestre, zuppe.
Stagionalità
In primavera sono ottime crude fino a Giugno. Tutto l'anno sono in vendita le fave secche, sgranate e a volte private della buccia che risulta esser dura. Se vendute prive della pellicina non richiedono ammollo.
Reperibilità
Si trovano facilmente in tutti i mercati.
La pianta
È una pianta annuale, che si semina in genere a novembre e dicembre in terreni argillosi. Il suo clima ideale è il temperato asciutto. Il fusto eretto può esser alto circa un metro. I frutti sono baccelli schiacciati lunghi fino a 30 cm, che contengono appunto le fave.
Varietà
In genere le cultivar si riconducono a due sottospecie, la paucjiuga, comprendente le varietà indiane a seme piccolo, e la eu-faba, fave a seme grosso destinate all'alimentazione umana, delle varietà minor (detta favino), equina (detta favetta) e major.
In italia la cultivar più diffusa è la aguadulce, da cui sono derivate la fava lunga delle cascine e la sciabola verde.
Altre varietà da menzionare sono la astabella, paceco, aprilia, quarantina, gigante d'Ingegnoli, baggiana, corniola, di Caltagirone, di Riesi e Marsala.
È presidio Slow Food la fava larga di Leonforte (EN) e la fava di Carpino (FG).
Attenzione: le fave leguminose non hanno nulla a che vedere con la fava Tonka, la cui pianta, Dipteris odorata, appartiene alla famiglia delle Favacee originaria del Venezuela.
Informazioni culinarie
Come scegliere
Verificare che i baccelli risultino croccanti e pieni, privi di macchie e screpolature. L’interno del baccello deve essere umido e fresco.
Come pulire e sgranare
Sgranare le fave dal baccello, romperne le due estremità, tirare il "filo", e prelevare i semi. Occorre ammollare le fave per un tempo che varia dalle 16 alle 18 ore, in acqua. Se fresche primaverili non occorre l'ammollo. La parte edibile delle fave è il 26%. Si consiglia di eliminare la pellicina sottile presente sul seme, soprattutto per preparazioni cremose e per renderle più digeribili.
Come conservare
Se non vengono consumate subito si possono essiccare. Possono essere congelate: dopo averle sbollentate per circa 3 minuti, si lasciano raffreddare e si ripongono in sacchetti di plastica.
Come cucinare
Le fave sono un alimento base per molte ricette dell'Italia centro meridionale. Si abbinano in piatti a base di carne di maiale, pancetta o lardo, o ad erbe aromatiche. Esistono poi svariate ricette per le preparazioni cremose che derivano dalla polenta morbida consumata in epoca romana dalla plebe: puls fabata. Tipica ricetta con le fave è il macco, foto a sinistra, (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata) e l'incapriata che unisce al purè di fave la cicoria lessata.
Informazioni geografiche
Zona di origine
Originaria dell'Asia minore.
Zona di diffusione
Propagata in tutta Europa.
↑ Vai all'indiceInformazioni nutrizionali
Fra i legumi sono i meno calorici. Le fave sono ricche di proteine, ferro (ne contengono di più delle uova), fibra, sali minerali. Le fave fresche contengono anche una sostanza chiamata L-dopa, che sembra essere in grado di aumentare la concentrazione di dopamina nel cervello. Le fave sono indicate per combattere l’anemia. Sono energizzanti, depurative e toniche. Adatte agli sportivi, ai bambini debilitati, a chi soffre di astenia da cambio di stagione.
Celiachia
In purezza non contengono glutine.
Favismo
Esiste una malattia molto importante che produce proprio anemia. Si chiama favismo che è una vera e propria forma di anemia dovuta al deficit genetico dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, che serve a proteggere i globuli rossi dallo stress ossidativo.
Calorie delle fave
Nutriente | Valore |
Calorie | 41 Kcal |
Valori ogni 100 gr di fave fresche crude.
↑ Vai all'indiceInformazioni culturali
Nella storia
- Si dice si sia diffusa in Europa già durante l'età del bronzo e del ferro, ma le testimonianze più importanti sono le numerose citazioni di epoca romana e greca.
- Il primo a nominarla fu Omero nell'Iliade.
- Pitagora ne diede un giudizio morale, proibendone il consumo ai seguaci. Pare che Pitagora fosse affetto da favismo. Alcuni sostengono che le fave fossero per i pitagorici la rappresentazione delle porte dell'Ade.
- Erodoto riferisce invece che i sacerdoti egiziani non potessero mangiare le fave inquanto erano considerate cibo impuro.
- Nella storia le fave furono anche utilizzate nelle elezioni dei magistrati, come mezzo di calcolo, (Plutarco), suddivise in bianche e nere. Solo così venne a decadere l'ordine di astenersi alle fave, in quanto per Plutarco rinuniciare ad esse voleva dire astenersi dal voto.
- Poi Apicio nel "De Re coquinaria" ne raccontò alcune ricette.
- Nel Medioevo il consumo di fave divenne abitudine delle classi più povere.
- Con la scoperta dell'America iniziò il declino delle fave a favore del fagiolo.
Fave con il pecorino il 1° Maggio
Nella tradizione romana sono immancabili le fave fresche con il pecorino sulle tavole o nei pic nic dei romani per festeggiare il 1° Maggio.
La tradizione
- Nell'antica Grecia si riteneva che Cerere avesse donato ad una città dell'Arcadia i semi di tutti i legumi tranne quelli delle fave, cui era legata la superstizione di "albergare le anime dei morti".
- In epoca medievale divenne abitudine nella notte dell'Epifania confezionare una torta con una fava nascosta: chi l'avrebbe trovata sarebbe stato eletto re o regina della festa.
Modi di dire e proverbi
Puglia
No' mm'sckèm' li skòrz' k'i fèf'.
Cioè: non mischiamo le bucce con le fave. Procediamo con ordine e diamo il giusto valore a ogni cosa.
Liguria
Ai Morti, bacilli e stocchefisce no gh'è casa che nö i condisce.
Cioè: ai Morti (2 novembre) fave secche e stoccafisso non c’è casa che non li condisca.
Sardegna
Gesù Cristu dona sa fai a chini no dda podit arroi
Cioè: Gesù dà le fave a chi non può masticarle (chi ha il pane non ha i denti)
Dialetti
Dialetto | Voce |
Abruzzo | fav', faév' |
Calabria | fefa, fava |
Campania | fav, vungul |
Emilia-Romagna | fèva |
Liguria | bazann-a |
Marche | fava, faa |
Puglia | fava d'ungulu, fafe |
Sardegna | fae |
Sicilia | faviani favi |
Toscana | baccello |
Umbria | scafo |
Veneto | fava, fae |
Altre lingue
Lingua | Voce |
Inglese | beans |
Francese | haricots |
Spagnolo | frijoles |
Tedesco | bohnen |
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I vostri commenti
sicuramente le fave sono interessanti nell'orto come apportatrici di azoto vanno bene in molte consociazioni e poi sono così buone sia crude si cotte ( mi scusino i vegetariani , i veganiani ecc. ) col salame . Tante buone cose a tutti Armando
Ho la gotta posso mangiare le fave?
Ho la gotta posso mangiare le fave?
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