Calamaro mediterraneo
Il calamaro, Loligo vulgaris, è un mollusco appartenente alla famiglia dei cefalopodi, diverso dal totano, suo simile, per le alette laterali.
Informazioni generali
- Il calamaro ha una colorazione rossastra con puntinatura sul dorso e può raggiungere una lunghezza di 30/50 cm. Il calamaro mediterraneo si differenzia dalle altre specie di calamari per le pinne laterali che sono lunghe quasi quanto tutto il corpo del mollusco.
- Ha la caratteristica di avere un particolarissimo sistema di difesa: nel suo corpo si cela una piccola sacca contenente un liquido nero (inchiostro) che viene emesso in caso di pericolo per oscurare la visione ai predatori.
- Altra particolarità è costituita da una specie di conchiglia interna, chiamata “pennetta”, che si trova nel corpo del calamaro.
Le varietà e il calamaro gigante
- Allotheuthis media, detto calamaretto: lungo tra i 3 e i 7 cm, è caratterizzato da una punta al vertice del mantello
- Loligo vulgaris: lungo tra i 30 e i 40 cm, vive tra l’Atlantico e il Mediterraneo
- Architehtis princeps, ovvero il calamaro gigante: può raggiungere fino a 18 mt di lunghezza. Vivendo al buio, tra i 300 e i 600 mt di profondità, è dotato di occhi giganteschi: ognuno di questi può raggiungere le dimensioni di una testa umana, ed è considerato l’invertebrato più grande al mondo.
In commercio, costo e stagionalità
Viene commercializzato sia fresco che congelato. Ha un costo relativamente basso e lo si può trovare tutto l’anno facilmente.
Informazioni culinarie
Il calamaro ha carni buone, delicate e gustose. Importante è prestare attenzione al tempo e tipo di cottura per evitare che risulti poco tenero. Il calamaro si presta a numerose ricette e preparazioni in cucina.
Uno dei piatti più classici è la frittura di pesce, in cui il calamaro, tagliato ad anelli, è impanato e fritto insieme ai gamberetti e alla paranza.
Ottimi in umido con piselli, i calamari sono spesso farciti e cotti al forno o in padella, con ripieni di verdura, pesce e anche carne.
Sono ottimi i calamari alla griglia, come nella foto sotto, conditi semplicemente con una spruzzata di limone e qualche fogliolina di prezzemolo.
Come capire se il calamaro è fresco
- La pelle del calamaro deve essere umida, ma non risultare bagnata e il colore vivo e intenso.
- I tentacoli devono essere integri e sodi, che non si spezzino tirandol.
- Il colore della sacca che contiene l’inchiostro deve risultare metallico, mentre la sua consistenza oleosa.
- Quando non sono freschi tendono a ingiallire.
- La carne deve essere bianca.
Come pulire
Per i calamari più giovani non occorre praticare alcun trattamento, mentre per quelli più grandi occorre togliere la pennetta, gli intestini, il fegato, eventuali uova presenti, gli occhi e il becco, nel modo che segue:
- con una mano afferrate la testa del calamaro e con l’altra il corpo, tirate delicatamente la testa in modo da determinare il distacco degli intestini
- sfilate la pennetta trasparente e privatelo della pelle
- riprendete la testa per separarla dagli intestini ed eliminare la sacca con il nero
- sciacquate sotto l’acqua corrente la parte rimasta
- con le forbici eliminate gli occhi e tutta la parte circostante
- togliere il becco corneo che si trova al centro dei tentacoli
Trucco per togliere la pelle facilmente
Metterli mezzo minuto in acqua bollente e passarli poi in acqua fredda.
Come conservare
Il calamaro come tutto il pesce è un alimento molto delicato, che deve essere consumato o congelato il prima possibile. Appena acquistato deve essere eviscerato e lavato accuratamente sotto acqua corrente. Conservarlo in frigorifero, ben coperto da pellicola alimentare o chiuso in un sacchetto freezer, per 1 o 2 giorni al massimo. Se è molto fresco, è possibile anche congelarlo, a -18°C, in appositi sacchetti ben chiusi, avendo l’accortezza di eliminare quanta più aria possibile. Si può così conservare 3 mesi.
Per non farli diventare duri
Il calamaro come le seppie è bene cuocerli per tanto tempo o pochissimo per non farli indurire e non farli diventare gommosi.
Informazioni geografiche
Vive preferibilmente nelle zone costiere su fondali fangosi. Specie comune nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale.
Informazioni nutrizionali
Il calamaro è un’ottima fonte di proteine a basso tenore calorico. Ovviamente occorre astenersi dal consumarlo fritto; preferibilmente, va gustato in insalate di mare con poco olio (meglio aceto balsamico) oppure in umido con altri molluschi. Il calamaro è ricco di proteine e di tessuto connettivo, per questo richiede un’accurata masticazione.
Calorie
65 gr di prodotto contengono 68 Kcal.
Celiachia
Fresco o surgelato non contiene glutine.
(Dato fornito da AIC: Associazione italiana Celiachia).
Informazioni culturali
Nei dialetti italiani
- In Liguria: caamà, totano gentile
- In Veneto: calamàr
- In Friuli Venezia Giulia: calamarello, totano del riso
- In Toscana: tòtano
- Nelle Marche: trufèllo, calamaretti
- In Abruzzo: calamare
- Nel Lazio: calamaio
- In Campania: calamaio, calamarielli
- In Puglia: calamàre, calamaricchie
- In Calabria: calamàru
- In Sicilia: cadamàru, calamàru
- In Sardegna: tòtanu, calamarèddus
Nelle altre lingue
- In Inglese: squid
- In Francese: calmar
- In Spagnolo: calamar
- In Tedesco: tintenfisch