Whisky e whiskey, quando una “E” fa la differenza

Whisky e whiskey, quando una “E” fa la differenza

Come ogni vero prodotto di culto dell’antica tradizione popolare, anche questo distillato dai sentori raffinati merita celebrazioni degne di nota. E infatti annualmente, ogni terzo sabato del mese di maggio, si tiene il Whisky Day: un’occasione per far conoscere entrambe le bevande, a partire dalla loro ortografia che ne contraddistingue l’origine.

La “E” fa la differenza

Lo scotch whisky ha una denominazione di origine e la Scozia è la sua patria, meglio ordinarlo in un bar chiedendo “uno scotch”, in modo che sia chiaro quale distillato vi aspettate. Mentre il whiskey può essere irlandese o americano, quest’ultimo anche noto come bourbon.
L’ortografia di questi alcolici cambia: “whisky” (senza “e”) è scozzese, mentre “whiskey” (con la “e”) può riferirsi all’irlandese. Inoltre, è meglio chiedere un “whiskey bourbon” al barman per essere certi che venga servito un whiskey statunitense.
Pur avendo ognuno le sue caratteristiche, la degustazione ideale avviene in bicchieri da whisky che garantiscono una buona ossigenazione grazie al loro design basso e largo. La loro morfologia permette l’esaltazione degli aromi derivanti da lunga permanenza in botte di pregiato legno.

Whisky irlandese

L’Irlanda è stato il primo Paese a produrre questo distillato nel 1608, infatti, il marchio Bush Mills è il pioniere con la distilleria più antica del mondo. Quindi, per storia o curiosità, è un whisky da provare almeno una volta nella vita. In questa regione c’è la regola che stabilisce che deve essere distillato almeno tre volte e i cereali vengono tostati con aria calda.

Esistono 4 tipi di whisky irlandese:

  • Pot Still Irish Whisky: questo è un whisky morbido, vellutato, aromatico e speziato;
  • Malt Irish Whisky: un whisky dalle note morbide, cremose e fruttate;
  • Grain Irish Whiskey: è prodotto con un massimo del 30% di orzo maltato ed è combinato con altri tipi di grani, da cui il nome “grano” ed è distillato in alambicchi a colonna;
  • Blended Irish Whisky: come dice il nome, è un whisky di tipo “blend” (miscelato) che evoca morbidezza ed è un distillato molto fine motivo per cui è il più comune.

Scotch Whisky

Come abbiamo visto all’inizio, è una bevanda di nazionalità scozzese, per la quale si contano poco più di 100 distillerie in quel Paese che esportano litri e litri in qualsiasi parte del mondo. Infatti è la terza industria più importante di Scozia per volume d’affari, e il Messico è il secondo Paese, seguito dagli Stati Uniti, per consumo di Scotch Whisky.

Tra i tipi di whisky o “scotch whisky” ci sono i seguenti:

  • Malto singolo
  • Single Grain
  • Whisky Blended

Marchi come The Macallan, Highland Park, Glenfiddich, The Glenlivet o The Glenrothes, sono alcuni esempi di whisky che potete degustare per avere un assaggio del vero spirito scozzese.
Tutti i tipi sono accomunati dagli stessi ingredienti di base che sono: acqua, cereali (orzo, segale, mais, frumento), lieviti. Qualunque sia la scelta, tutti combinano perfettamente con alimenti dal sapore forte e deciso come quelli a base di carne di maiale e salmone affumicato.

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