Tofu di fave

Tofu di fave

Il tofu (o ricotta)  di fave è una preparazione antica e sorprendente, tipica della tradizione contadina siciliana e diffusa anche in altre regioni del Sud Italia sotto nomi diversi. Non ha nulla a che vedere con il tofu di soia: si tratta di un composto vegetale a base di farina di fave decorticate e acqua, cotto lentamente fino a diventare denso e poi lasciato raffreddare. Il risultato è un “formaggio” vegetale compatto, privo di glutine e proteico, perfetto per chi segue un’alimentazione vegana, ma anche per chi è curioso di scoprire sapori autentici e genuini.

Puoi servirlo come antipasto con olio e pepe, friggerlo a cubetti come si fa con il tofu classico, oppure usarlo per arricchire insalate e contorni estivi. Puoi reperire facilmente la farina di fave nei negozi bio o online. Il procedimento è simile a quello della polenta o della panissa ligure, ma il sapore è tutto nuovo: avvolgente, rotondo, con un retrogusto che ricorda la frutta secca.

Ingredienti per 4 persone

  • 200 g di farina di fave decorticate
  • 1 litro di acqua
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva (facoltativo)
  • pepe nero macinato fresco (per servire)

Procedimento

Preparare il tofu di fave richiede solo pochi ingredienti, ma un po’ di attenzione. La consistenza finale dipende tutta dalla pazienza con cui lo si mescola. Cominciamo.

Inizia versando l’acqua fredda in una pentola dal fondo spesso. Aggiungi subito il sale e, se vuoi un sapore più rotondo, un cucchiaio d’olio extravergine. A questo punto, prendi la farina di fave e inizia a versarla a pioggia nella pentola, poco per volta, mescolando energicamente con una frusta. Questo passaggio è fondamentale per evitare la formazione di grumi: la farina deve sciogliersi completamente nell’acqua fredda.

Quando hai incorporato tutta la farina, accendi il fuoco a fiamma medio-bassa. Continua a mescolare senza sosta: all’inizio il composto sarà liquido, ma dopo circa 10-15 minuti inizierà ad addensarsi. A quel punto, abbandona la frusta e passa a un cucchiaio di legno o a una spatola resistente. Il composto diventerà via via sempre più denso, come una polenta soda.

Continua la cottura per 30-40 minuti, sempre mescolando. Sì, è un lavoro che richiede dedizione, ma ti assicuro che il risultato vale ogni minuto. Quando la massa sarà densa e compatta, con una consistenza lucida e uniforme, è pronta.

Prepara uno stampo (va bene una teglia rettangolare, uno stampo da plumcake o anche un contenitore in vetro), leggermente unto d’olio o rivestito di carta forno. Versa il composto caldo nello stampo, livellando bene la superficie con una spatola bagnata.

Lascia raffreddare a temperatura ambiente per almeno un’ora, poi trasferisci in frigo per un paio d’ore, meglio ancora se tutta la notte. Il tofu di fave si solidificherà completamente, diventando facile da tagliare a cubetti, fette o bastoncini.

A questo punto, puoi decidere come servirlo. Taglialo a cubetti e passalo in padella con un filo d’olio fino a doratura, oppure servilo freddo con un giro d’olio, pepe nero e qualche erba fresca come timo o origano. Ottimo anche con una spolverata di paprika affumicata o un tocco di succo di limone. Si conserva in frigorifero per 3-4 giorni.

Il tofu di fave non è solo una valida alternativa al tofu di soia per chi ha intolleranze, ma è anche una scelta sostenibile e radicata nella nostra cultura gastronomica. Le fave, legumi ricchi di proteine e fibre, sono coltivate da secoli nel bacino del Mediterraneo e rappresentano un ingrediente povero ma prezioso.

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