Schiacciata all’uva

Dolce tipico della tradizione toscana, la schiacciata all’uva nasce come ricetta contadina di fine estate, quando nei filari maturano i grappoli di uva nera, dolce e succosa.
Un impasto semplice, simile a quello del pane, accoglie gli acini e lo zucchero, regalando un profumo intenso e una consistenza unica: morbida all’interno, leggermente croccante in superficie. Perfetta per la colazione, la merenda o come dolce rustico da condividere in famiglia.
Ingredienti
- 500 g di farina 0
- 300 ml di acqua tiepida
- 15 g di lievito di birra fresco (oppure 5 g di lievito secco)
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 2 cucchiai di zucchero semolato (o di canna integrale)
- 1 pizzico di sale
- 700–800 g di uva nera (preferibilmente fragola o canaiolo, con acini piccoli e dolci)
- Zucchero q.b. per la superficie
- Olio extravergine d’oliva q.b. per ungere
Procedimento
Inizia sciogliendo il lievito nell’acqua tiepida insieme a un cucchiaio di zucchero: questo aiuterà la fermentazione e darà all’impasto una fragranza più dolce. Versa gradualmente la farina in una ciotola capiente, unendo il liquido poco alla volta, fino a ottenere una massa morbida. Aggiungi l’olio e il sale e lavora con le mani o con l’impastatrice fino a quando l’impasto diventa liscio ed elastico. Coprilo con un canovaccio e lascialo lievitare in un luogo tiepido per circa due ore, o comunque fino al raddoppio del volume.
Nel frattempo prepara l’uva. Lava con delicatezza i grappoli, stacca gli acini e asciugali. Se preferisci una consistenza più uniforme, puoi eliminare i semi, anche se nella versione tradizionale si lasciano: durante la cottura rilasciano un leggero aroma amarognolo che bilancia la dolcezza dello zucchero.
Quando l’impasto è pronto, dividilo in due parti. Ungi una teglia da forno con un filo d’olio e stendi la prima metà dell’impasto con le mani, senza tirarlo troppo. Distribuisci sopra metà degli acini, cospargi con un paio di cucchiai di zucchero e ricopri con la seconda parte di impasto, stendendola delicatamente. Completa con la restante uva, premendo leggermente gli acini per farli aderire, poi aggiungi ancora un po’ di zucchero e un filo d’olio.
Lascia riposare la schiacciata per mezz’ora, così che l’impasto riprenda un po’ di volume, poi cuoci in forno preriscaldato a 180°C per circa 35–40 minuti, fino a quando la superficie sarà dorata e leggermente caramellata.
Una volta sfornata, lasciala intiepidire prima di tagliare: il riposo permette all’uva di rilasciare il suo succo, rendendo ogni fetta ancora più morbida e profumata.
Consigli
Per ottenere una schiacciata autentica è importante scegliere un’uva nera da vino o l’uva fragola, che con i suoi acini piccoli e zuccherini garantisce il giusto equilibrio di dolcezza e succosità. L’uva senza semi, sebbene più comoda, tende a rilasciare meno succo in cottura e a rendere l’impasto più asciutto.
Lo zucchero di canna integrale può sostituire quello bianco, regalando un profumo più rustico e un colore ambrato alla crosta. Alcune versioni tradizionali prevedono l’aggiunta di semi di anice o di un pizzico di rosmarino nell’impasto, per un tocco aromatico che ricorda le antiche cucine di campagna.
La schiacciata all’uva si conserva bene per un paio di giorni a temperatura ambiente, coperta con un telo di cotone. È ottima anche il giorno dopo, leggermente scaldata, quando i profumi si fondono e l’impasto resta umido grazie al succo d’uva. Un dolce semplice, genuino e pieno di storia: profuma di vendemmia, di merende all’aperto e di quella semplicità che non passa mai di moda.