Minestrone triestino (Jota)

Il minestrone triestino, conosciuto come jota, è uno dei piatti simbolo della cucina del Friuli Venezia Giulia. Una ricetta di origine contadina, nata dall’incontro tra la tradizione italiana e quella mitteleuropea, che unisce pochi ingredienti semplici come fagioli, crauti, patate e pancetta, in una zuppa dal sapore intenso, nutriente e perfetta per affrontare il freddo.
A Trieste la jota non è solo una minestra: è un rituale familiare, un comfort food che racconta secoli di storia, quando nelle case si cucinava con ciò che la terra e la stagione offrivano. Oggi la si prepara ancora come allora, con un lento bollore che sprigiona profumi avvolgenti e dona alla tavola un piatto ricco, sostanzioso e irresistibile.
Ingredienti per 4 persone
- 250 g di crauti acidi
 - 200 g di fagioli borlotti secchi (oppure 400 g già lessati)
 - 300 g di patate
 - 100 g di pancetta affumicata (o speck)
 - 1 cipolla
 - 1 spicchio d’aglio
 - 2 cucchiai di farina
 - 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
 - 1 foglia di alloro
 - sale e pepe q.b.
 
Procedimento
La preparazione della jota non ha fretta: è un piatto che nasce dalla lentezza, dalla capacità di lasciare gli ingredienti fondere tra loro fino a creare un sapore unico.
Il primo passaggio è dedicato ai fagioli borlotti. Se usi quelli secchi, ricordati di metterli in ammollo la sera prima, per almeno 12 ore. Il giorno dopo scolali, sciacquali e falli cuocere in abbondante acqua con una foglia di alloro fino a renderli teneri. Se utilizzi i fagioli già lessati, puoi saltare questa fase, ma tieni comunque da parte il loro liquido di cottura: servirà a dare corpo alla minestra.
Nel frattempo, prepara la base: in una casseruola capiente scalda un filo d’olio extravergine di oliva e fai rosolare la pancetta affumicata tagliata a dadini insieme alla cipolla tritata finemente. Lascia che il grasso si sciolga lentamente, sprigionando profumi rustici e intensi.
Aggiungi quindi i crauti acidi ben scolati dal loro liquido e lasciali insaporire a fuoco dolce, mescolando di tanto in tanto. Questo passaggio è fondamentale: è qui che la jota inizia a prendere il suo caratteristico gusto leggermente pungente e aromatico.
Ora è il momento delle patate. Sbucciale, tagliale a tocchetti e uniscile al resto degli ingredienti. Copri con acqua calda o, meglio ancora, con il brodo dei fagioli, e lascia cuocere a fiamma bassa finché le patate saranno quasi sfaldate.
Per dare cremosità alla zuppa, si prepara una roux: in un pentolino a parte scalda due cucchiai di olio con uno spicchio d’aglio, unisci la farina e mescola energicamente fino a ottenere una crema dorata. Aggiungila alla minestra mescolando bene: sarà questo tocco a rendere la jota densa e vellutata.
Infine, aggiungi i fagioli borlotti già cotti e lascia sobbollire ancora una ventina di minuti, affinché tutti i sapori si amalgamino alla perfezione. Aggiusta di sale e pepe e servi la jota ben calda, accompagnata da fette di pane rustico tostato.
Come vuole la tradizione triestina, la jota è ancora più buona se preparata in anticipo e lasciata riposare qualche ora, o addirittura fino al giorno dopo. I sapori diventano più intensi e armonici, trasformando questa zuppa in un’esperienza unica.






