Carbonada valdostana

La Carbonada valdostana è uno dei piatti simbolo della Valle d’Aosta, una terra di confine che ha sempre fatto del dialogo tra culture alpine la sua ricchezza gastronomica. È un piatto antico, nato come ricetta di recupero, quando la carne bovina veniva cotta lentamente con il vino rosso locale e le cipolle per conservarsi a lungo. Non è una semplice carne stufata: la Carbonada racchiude tutto il calore delle cucine di montagna, il profumo dei boschi e il gusto deciso dei vini valdostani.
Prepararla significa portare in tavola un pezzo autentico di tradizione. Perfetta da gustare nelle giornate fredde, accompagnata da polenta fumante, questa ricetta è un abbraccio di sapori intensi e avvolgenti.
Ingredienti per 4 persone
- 800 g di carne bovina (cappello del prete o spalla)
- 700 g di cipolle bionde
- 50 g di burro
- 1 bicchiere di vino rosso valdostano (consigliato: Donnas o Torrette)
- 1 cucchiaio di farina 00
- 2 foglie di alloro
- Sale q.b.
- Pepe nero q.b.
Procedimento
Una volta dorate le cipolle, entra in scena la carne. Tagliata a cubi regolari, viene infarinata leggermente e rosolata fino a prendere colore. Questo passaggio è fondamentale: serve a sigillare i succhi della carne e a dare quella nota di gusto che contraddistingue la Carbonada.
Quando la carne è ben rosolata, si unisce alle cipolle già stufate, amalgamando il tutto con un bicchiere di vino rosso valdostano. Il vino non è un dettaglio: la scelta di un Torrette o di un Donnas lega il piatto al suo territorio d’origine, regalando profondità e profumi unici.
Il fuoco si abbassa, il tempo inizia a fare il suo lavoro. Con le foglie di alloro, il sale e una generosa macinata di pepe, la Carbonada viene lasciata cuocere lentamente per almeno due ore. La carne diventa tenerissima, mentre le cipolle si trasformano in una crema vellutata che avvolge ogni boccone.
La Carbonada valdostana si serve calda, tradizionalmente accompagnata da polenta di mais gialla o da una più rustica polenta di grano saraceno. L’abbinamento ideale? Un bicchiere dello stesso vino usato in cottura, che crea un filo conduttore tra il piatto e il calice.






