Mandorle: Uno snack salutare anche per chi ha la glicemia alta?

Mandorle: Uno snack salutare anche per chi ha la glicemia alta?

Uno studio condotto in India dal professor Anoop Misra e dalla dottoressa Seema Gulati, con il supporto dell’Almond Board of California, ha rivelato come una piccola porzione di mandorle consumata prima dei pasti possa migliorare in modo significativo il controllo della glicemia nelle persone con prediabete.
 Il meccanismo? Semplice: mangiare 20 grammi di mandorle circa 30 minuti prima dei pasti principali. Questo piccolo gesto ha dimostrato effetti concreti sul metabolismo degli zuccheri.

Cosa dice lo studio: risultati chiave a breve e lungo termine

Lo studio, articolato in tre fasi distinte, ha permesso di osservare gli effetti del consumo regolare di mandorle sia nel breve che nel lungo periodo. I partecipanti, tutti in stato di prediabete, sono stati coinvolti in:

  1. un test da carico glicemico (OGTT),
  2. un monitoraggio continuo della glicemia per tre giorni (CGMS),
  3. e un intervento alimentare della durata di 12 settimane.

I benefici osservati nel breve periodo

I primi risultati hanno evidenziato un impatto immediato sulla risposta glicemica. Anticipare i pasti con 20 grammi di mandorle ha portato a una riduzione del 18% della glicemia media durante il test da carico di glucosio. Ancora più significativo è stato il calo dei picchi glicemici post-pasto: -24,8% a un’ora e -28,9% a due ore dall’assunzione.
 Attraverso il monitoraggio continuo (CGMS), è emerso anche un miglior controllo della glicemia nell’arco della giornata, con una diminuzione del 10% nella glicemia media giornaliera e minori oscillazioni glicemiche, inclusi i periodi notturni. In altre parole, meno sbalzi e maggiore stabilità.

I benefici sul lungo termine

Dopo 12 settimane di integrazione quotidiana con mandorle prima dei pasti principali, i risultati sono stati ancora più promettenti: quasi una persona su quattro (23,3%) è tornata a livelli normali di glicemia, senza l’uso di farmaci. Un dato rilevante, paragonabile agli effetti di alcune terapie farmacologiche comunemente utilizzate in fase prediabetica.

Ma non si tratta solo di glicemia: i miglioramenti hanno riguardato l’intero metabolismo. I partecipanti hanno mostrato una riduzione del peso corporeo e della circonferenza vita, un miglioramento nei valori di emoglobina glicata (HbA₁c), un indicatore della glicemia a lungo termine e una maggiore sensibilità all’insulina, misurata tramite l’indice HOMA-IR.
 Anche i livelli di colesterolo totale e LDL (quello “cattivo”) sono scesi, segnando un effetto positivo anche sulla salute cardiovascolare.

In sintesi, i risultati suggeriscono che l’introduzione regolare delle mandorle nella dieta – in una dose contenuta e facilmente gestibile – possa avere un impatto concreto sulla salute metabolica: non solo aiutano a tenere sotto controllo la glicemia, ma contribuiscono a migliorare il benessere complessivo della persona.

Perché le mandorle aiutano il metabolismo degli zuccheri

Ma qual è il legame tra mandorle e glicemia? Le mandorle non sono solo gustose: sono ricche di fibre, grassi buoni, proteine vegetali, magnesio e zinco, tutti nutrienti che collaborano nel mantenere stabile la glicemia.

Tre meccanismi spiegano il loro effetto:

  1. Rallentano l’assorbimento degli zuccheri, grazie al mix di fibre, proteine e grassi sani.
  2. Aumentano la sensibilità all’insulina, facilitando il lavoro del corpo nel gestire il glucosio.
  3. Attivano una risposta anticipata del pancreas, che inizia a produrre insulina prima dell’arrivo del pasto vero e proprio, attenuando così i picchi glicemici post-pranzo.

In poche parole, una manciata di mandorle prima dei pasti può diventare una strategia naturale, semplice e sostenibile per supportare la salute metabolica, senza bisogno di farmaci.

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