Dieta Mediterranea: arriva la nuova piramide alimentare firmata SINU

Sono passati 15 anni da quando la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO, e mai come oggi si sente il bisogno di rimetterla davvero al centro della nostra alimentazione quotidiana. È questo lo spirito con cui la SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana – ha presentato ufficialmente la nuova Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea Italiana, in occasione del 45° Congresso Nazionale che si è tenuto a Salerno dal 28 al 30 maggio 2025.
Un documento che non è solo simbolico, ma pratico, visivo, educativo. E che cerca di rispondere a una domanda urgente: come possiamo riportare le persone, in particolare i giovani, a mangiare in modo più sano, più sostenibile e più vicino alla nostra cultura alimentare?
Il nuovo modello: una piramide flessibile e sostenibile
Questa nuova versione della piramide, nasce come strumento grafico e comunicativo per rappresentare i principi di una dieta sana, culturalmente radicata e sostenibile. È stata costruita secondo le evidenze scientifiche più recenti e con uno sguardo attento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Al suo interno troviamo gli alimenti che dovrebbero essere consumati più spesso – come verdura, frutta, cereali integrali, legumi e olio extravergine d’oliva – posti alla base della piramide. Più si sale, più la frequenza e le porzioni diminuiscono, fino ad arrivare ai cibi da limitare, come carni rosse e lavorate, dolci, bevande zuccherate e superalcolici.
Il risultato è una rappresentazione moderna della Dieta Mediterranea, che tiene conto anche delle differenze culturali, socio-economiche e delle esigenze ambientali.
Una guida semplice e accessibile per tutti
Durante il Congresso, la SINU ha sottolineato quanto oggi la dieta mediterranea sia ancora efficace nel prevenire malattie croniche, tumori e decadimento cognitivo, come confermato da numerosi studi. Tuttavia, si è anche parlato del crollo dell’aderenza al modello mediterraneo, soprattutto tra i giovani.
Secondo l’indagine condotta su oltre 860 ragazzi (13–21 anni) in quattro Regioni italiane, sono emersi dati piuttosto allarmanti:
- Il 9,5% degli adolescenti non consuma mai verdura
- Solo il 22,9% consuma cereali integrali almeno una volta al giorno
- Il 23,5% consuma bevande zuccherate ogni giorno
- Il 42% consuma carni rosse più di due volte a settimana
Numeri che mostrano una crescente distanza tra teoria e pratica, ma anche un’opportunità per lavorare su educazione alimentare e strumenti visivi come la piramide per avvicinare le nuove generazioni a un’alimentazione più equilibrata.
Cosa c’è di nuovo nella piramide 2025?
La nuova rappresentazione grafica valorizza ancora di più i capisaldi vegetali della dieta mediterranea: frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio extravergine d’oliva. Il messaggio è chiaro: questi alimenti non sono solo “presenti”, ma centrali. Il consumo di carne rossa e lavorata viene invece ridotto, mentre si dà spazio a un approccio flessibile e sostenibile, che tiene conto anche dell’impatto ambientale delle scelte alimentari.
La piramide aggiornata include inoltre:
- Maggiore attenzione alla moderazione di zuccheri, sale e alcol
- Integrazione con i valori culturali e sociali dell’alimentazione
- Adattabilità a diversi contesti, età e livelli socio-economici

L’alimentazione si impara (anche a scuola)
Il Congresso ha messo in evidenza un altro dato interessante: i comportamenti correlati all’alimentazione incidono tanto quanto ciò che si mangia. Per esempio, fare colazione, pranzare in famiglia, dormire bene e fare sport sono abitudini associate a una maggiore adesione alla dieta mediterranea.
Non solo: chi ha frequentato lezioni scolastiche dedicate all’alimentazione tende ad avere un’alimentazione più equilibrata. Un’informazione importante per progettare campagne educative e scolastiche mirate, capaci di avere un impatto concreto sulle scelte alimentari dei ragazzi.
Perché serve una nuova piramide?
L’intento è chiaro: la piramide non è un dogma, ma una guida visiva semplice, flessibile e fondata sulla scienza. Non è una dieta da seguire alla lettera, ma una bussola per orientarsi ogni giorno, tenendo conto del contesto in cui viviamo. Serve a far capire che non occorre essere perfetti, basta avvicinarsi un po’ di più ogni giorno a un modello che ci fa bene.
Come hanno spiegato i curatori, l’obiettivo è quello di promuovere scelte consapevoli, in armonia con i ritmi della natura, i saperi tradizionali e i valori della condivisione. Il tutto senza dimenticare il piacere del cibo, che è parte integrante del nostro benessere.