Manfricoli di Narni

Manfricoli di Narni

I manfricoli di Narni sono uno di quei piatti che raccontano l’Umbria più autentica, quella fatta di mani infarinate, sapori semplici e convivialità. Questa pasta, simile agli umbrichelli ma più rustica e corposa, nasce dalla tradizione contadina: solo farina, acqua e un po’ di olio per creare un impasto ruvido, pronto ad accogliere sughi decisi. È una ricetta povera, ma ricchissima di gusto e storia. Perfetta con un condimento di pomodoro e aglio, o con un ragù di carne locale, i manfricoli sono un piccolo capolavoro di genuinità, simbolo della cucina narnese.

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di farina 0 (o una parte di semola rimacinata per un impasto più consistente)
  • 200 ml di acqua tiepida
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Un pizzico di sale

Per il condimento tradizionale (facoltativo ma consigliato):

  • 400 g di pomodori pelati o passata di pomodoro
  • 2 spicchi d’aglio
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Peperoncino (a piacere)
  • Sale e prezzemolo fresco

Procedimento

A Narni, piccolo borgo medievale dell’Umbria, i manfricoli rappresentano una delle espressioni più sincere della cucina popolare. Un tempo preparati nelle case contadine durante le giornate di festa, erano un modo per “fare la pasta” senza uova, con gli ingredienti sempre disponibili nella credenza. Il nome stesso, “manfricoli”, deriva dal gesto di “manfricare”, cioè manipolare a lungo l’impasto con le mani fino a ottenere la consistenza perfetta. È un piatto che racconta il tempo e la manualità, la pazienza e l’amore per la tavola semplice.

Su una spianatoia di legno versa la farina e forma la classica fontana. Aggiungi al centro un pizzico di sale, l’olio e inizia a incorporare l’acqua tiepida poco alla volta. Lavora con le mani, raccogliendo la farina dai bordi verso il centro, fino a ottenere un impasto compatto, elastico ma non appiccicoso. Se serve, aggiungi un filo d’acqua o un po’ di farina. È il momento di “manfricare”: impasta energicamente per almeno 10 minuti, fino a quando la pasta diventa liscia e omogenea.

Avvolgi l’impasto in un canovaccio pulito o nella pellicola e lascialo riposare a temperatura ambiente per circa mezz’ora. Questo passaggio permette al glutine di rilassarsi, rendendo più facile la stesura successiva.

Trascorso il tempo di riposo, dividi l’impasto in più parti e ricava dei filoncini dello spessore di un dito. Poi taglia piccoli pezzi e, con le mani infarinate, inizia a rotolarli sul piano di lavoro formando dei lunghi cordoncini sottili, simili a grossi spaghetti. Non devono essere perfetti: la bellezza dei manfricoli è proprio la loro irregolarità, che cattura meglio il sugo.

Porta a ebollizione una pentola capiente con abbondante acqua salata. Tuffa i manfricoli e lasciali cuocere per circa 5-6 minuti, fino a quando salgono a galla e risultano morbidi ma ancora al dente.

Mentre la pasta cuoce, prepara un sugo semplice ma saporito. In una padella larga fai soffriggere due spicchi d’aglio in olio extravergine d’oliva. Aggiungi la passata o i pelati schiacciati con la forchetta, un pizzico di sale e, se ti piace, un po’ di peperoncino. Lascia sobbollire per 15-20 minuti, fino a ottenere un condimento denso e profumato.

Scola i manfricoli e versali direttamente nella padella con il sugo. Falli saltare per qualche minuto, in modo che si insaporiscano bene. A fine cottura aggiungi un trito di prezzemolo fresco.

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