Nel pieno dell'organizzazione della fase 2 in cui si cerca di far ripartire il motore produttivo italiano appare evidente che i settori che soffriranno di più a causa delle limitazioni dei contatti sociali saranno proprio i nostri fiori all'occhiello ovvero turismo, ristorazione e intrattenimento. Il distanziamento sociale quanto l'uso della mascherina saranno i must di questa fase di ripresa, misure che sicuramente serviranno per evitare nuovi contagi di Covid-19, ma che mal si conciliano sia con il piacere di un pranzo o una cena al ristorante con parenti o amici o con il partner sia con la pausa pranzo a cui molti lavoratori dovranno ricorrere durante la giornata lavorativa. Ancora in assenza di linee guida prestabilite da parte del Governo attese nei prossimi giorni, assistiamo a varie soluzioni a dir poco "imbarazzanti" come i divisori di plexiglass tra i commensali nei ristoranti e alle poco sociali distanze di sicurezza per arrivare ai distanziatissimi tavoli nei parcheggi o lungo i marciapiedi delle città. Probabilmente inorridiamo all'idea di mangiare "in compagnia" al ristorante in queste condizioni e probabilmente molti rinunceranno a malincuore ad andare dal proprio ristoratore di fiducia col quale una stretta di mano e una pacca sulla spalla erano gesti automatici e di fiducia reciproca. Ma queste per ora sono le condizioni a cui dobbiamo sottostare per la salute pubblica.
Per far fronte all'inevitabile crisi che deriverebbe dalla decisione di chiudere definitivamente le loro attività e spesso per l'amore verso la propria clientela molti ristoratori italiani stanno cercando soluzioni alternative per non mollare.
Ed è proprio alla tecnologia che molti hanno già deciso di rivolgersi per le varie forme di delivery, consegnando piatti prenotati con una App o ritirandoli presso i Locker, i grandi armadi refrigerati a cui il lavoratore per esempio può accedere per ritirare il proprio pasto da consumare in pausa pranzo.
Come una Web App ci porta il ristorante a casa
Con questo proposito è nata per esempio la Web App aCasa creata dal Comune di Arzignano (VI) con la collaborazione di Confcommercio Arzignano che dopo pochi giorni di vita consente già la consegna a domicilio di ben 444 piatti proposti da 35 locali della città. Dalla Web App si può accedere direttamente ai menù di ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, birrerie e gastronomie che hanno aderito o si può partire dal tipo di portata che si desidera mangiare lasciandosi allettare dalle foto del singolo piatto. Una volta fatta la scelta, si telefona o si contatta il locale tramite WhatsApp, si fa l'ordine e si aspetta comodamente a casa.
La Web App aCasa del Comune di Arzignano (VI)
Se il pasto è dentro al Locker, l'armadio frigo
Made in Italy è anche una soluzione fruibile in vista della fase 2 per sostituire mense e bar o il food delivery classico. Si tratta di Lockers, armadietti Delò che contengono due pasti e una bibita e un utile kit di piatti e posate compostabili. Streeteat.it, la startup fondata nel 2015 da Giuseppe Castronovo, nata come un aggregatore di food truck, permette a chiunque lo abbia installato nei propri uffici, di scegliere il piatto che più preferisce, trovandolo in poco tempo nello scomparto assegnatogli.
Il locker, l'armadio frigo per la pausa pranzo
E poi c'è lo chef che viene virtualmente da noi
In molti casi alcuni virtuosi e appassionati ristoratori hanno messo tutto il loro impegno per far sì che i piatti dello chef ci siano recapitati a casa senza il rischio di perdere la qualità della preparazione. In molti sono affezionati ad un piatto specifico del loro ristorante preferito e anche se purtroppo non possono gustarlo presso il locale è lo chef che nel suo ristorante lo prepara con le istruzioni per completarne la preparazione, la cottura e l'impiattamento nelle nostre case affinchè non si perdano le caratteritiche del piatto espresso. Non è un lavoro da poco. Questo tipo di delivery richiede grande competenza da parte dello chef di quelle che sono le tecniche di cottura e delle caratteristiche organolettiche dei cibi. Di seguito gli esempi virtuosi di delivery di qualità di due ristoranti e dei relativi chef che conosciamo personalmente.
"Noi-da-Voi" è il servizio, per esempio, che ha approntato Michele Mauri, chef patron del Ristorante La Piazzetta di Origgio (VA), che mette a disposizione della consegna a domicilio in un raggio di 10/15 Km, una ventina di piatti di alto livello. Le pietanze che vengono consegnate sono da terminare - si legge sul sito - cioè hanno bisogno di essere rigenerate e per questo ogni preparazione è accompagnata da una spiegazione scritta su come rifinirle al meglio. E non manca una assortitissima lista dei vini oppure la possibilità, come al ristorante, di farsi consigliare dallo chef.
Michele Mauri, chef de La Piazzetta di Origgio
Dalie e fagioli a Manerba del Garda (BS) è il ristorante di Antonella Varese che con lo chef Fabio Mazzolini ha per il momento dovuto sacrificare la splendida location del suo locale per mettersi a disposizione del cliente tramite la consegna a domicilio. Un esempio davvero di grande virtuosismo culinario, perché i piatti sono davvero di livello e nonostante questo possiamo gustarli a casa come al ristorante. Il menù dei "quasi pronti" proposto per esempio per domenica 20 aprile era tutto un programma: code di gamberi e calamari verdure con salsa al basilico, polpo in cacciucco e riso pilaf come una paella, "cioccolando", il nostro pane e focaccia.
Sulla pagina FaceBook di Dalie e fagioli si possono trovare tutte le iniziative e i menù proposti.
Esempio di menù "quasi pronti" di Dalie e fagioli
Questi sono solo alcuni degli esempi della buona volontà degli imprenditori italiani. E tu cosa ne pensi?
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