Cannabis: in Gazzetta Ufficiale i limiti ammessi di THC negli alimenti

Cannabis: in Gazzetta Ufficiale i limiti ammessi di THC negli alimenti

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 4 novembre 2019 che sancisce e regolamenta i valori massimi delle concentrazioni di THC totale ammissibili negli alimenti ai fini di controllo.

Questi gli alimenti ammessi e i limiti massimi previsti dal decreto:

  • Semi di canapa, farina ottenuta dai semi di canapa: 2,0 mg/Kg
  • Olio ottenuto dai semi di canapa: 5,0 mg/Kg
  • Integratori contenenti alimenti derivati dalla canapa: 2,0 mg/Kg

Così si legge sul sito del Ministero della Salute per quanto riguarda i valori di tetraidrocannabinolo, la cui sigla è THC. La norma è sottoposta al regolamento (CE) n. 764/2008, che stabilisce le procedure relative all’applicazione di determinate regole tecniche nazionali a prodotti legalmente commercializzati in un altro Stato membro e che abroga la decisione n. 3052/95/CE. Nell’allegato al decreto sono riportati gli alimenti regolamentati e sarà periodicamente aggiornato in base ai nuovi ritrovati.

In altre parole tutti quei prodotti che contengono derivati di cannabis sativa come biscotti, taralli, tofu, ricotta, bevande vegane, farina, birra che si trovano attualmente in commercio, avranno limiti prestabiliti di THC da rispettare e potranno essere soggetti a controlli da parte delle autorità preposte.

Il decreto del Ministero della Salute, molto atteso dagli operatori – come evidenzia Ilsole24ore.comdisciplina soltanto uno dei comparti legati alla canapa, una coltivazione che negli ultimi dieci anni ha visto crescere in maniera esponenziale gli investimenti, con terreni passati dai 400 ettari del 2013 ai 4mila del 2018.
È Coldiretti inoltre a ricordare che questo tipo di coltivazione si estende dal Nord al Sud d’Italia, e che si tratta in realtà di un ritorno per una coltivazione che fino agli anni ‘40 era più che familiare sulla nostra penisola, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo. Ricorda sempre Coldiretti che negli ultimi anni si assiste ad un vero e proprio boom di questo settore in cui la cannabis non solo viene usata in campo alimentare per produrre taralli, bevande, biscotti, pane, olio, farina e per ricotta e tofu ma anche per la produzione di oli usati in cosmetica, resine e tessuti naturali sia per l’abbigliamento che per l’arredamento. Inoltre – aggiunge Coldiretti – con la cannabis sono stati prodotti veri e propri eco-mattoni ottimi per la bioedilizia per le loro buone capacità isolanti a livello termico e pellet per il riscaldamento che assicura una combustione “pulita”.
Tuttavia la normativa si ferma ai prodotti alimentari e rimangono in attesa di più precisa regolamentazione gli operatori degli altri settori che ne prevedono l’uso, tra cui la farmaceutica, la cosmesi, il packaging, l’edilizia e il design.

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