Cardo

Cardo comune o coltivato o carciofo selvatico

Cardo
Il cardo comune o coltivato

Il cardo (Cynara cardunculus altilis) o carciofo selvatico è un ortaggio invernale di forma simile al sedano, ma appartenente alla famiglia dei carciofi. Il cardo ha pochissime calorie. Richiede parecchio tempo sia per pulirlo che per cuocerlo.

Informazioni generali

La pianta del cardo

Cardo 
Il cardo è una pianta erbacea perenne in natura, annuale in coltura. Si distingue dal carciofo per il notevole sviluppo delle coste. Il cardo è piuttosto duro e di sapore amaro e viene per questo sottoposto a imbiancamento; le piante, cioè, vengono coltivate in assenza di luce e alcune varietà vengono addirittura interrate, piegando la pianta di lato, verso il basso e ricoperta di terra, restando così fino al momento in cui vengono raccolti (quest'ultimo procedimento viene impiegato per la varietà "Gobbo di Monferrato"). Non essendo il cardo un ortaggio facile, per la sua commestibilità, il gelo è fondamentale, infatti, dopo una gelata, la consistenza del cardo diventa migliore e più tenera.

Stagionalità e reperibilità

Giunge a maturazione in inverno, per cui lo si trova fresco praticamente solo nella stagione fredda invernale.

Varietà di cardi

Cardo selvatico

Cresce allo stato spontaneo e viene utilizzato in cucina come il cardo coltivato. C’è una varietà di Cardo selvatico diffuso in tutto il centro, il meridione e nelle isole, chiamato Cardo mariano (Silybum marianum) o "Cardo selvatico benedetto" o "Cardo della Madonna".

Cardo Gobbo di Monferrato

Viene chiamato così per la forma che assume simile ad un grosso uncino. È l'unico che può essere consumato anche crudo in pinzimonio. 

Varietà più diffuse in Italia

  • Cardo di Bologna: privo di spine, con costole piene, di media grossezza
  • Cardo di Chieri: molto diffuso in Piemonte, di buona qualità, poco spinoso e facilmente conservabile
  • Cardo di Tours: varietà pregiata ma poco diffusa perché spinosa;
  • Cardo gigante di Romagna: coltivato nell'intera area romagnola, lembo fogliare largo, a media frastagliatura, verde-grigio chiaro, a picciolo lungo, mediamente concavo con spine
  • Cardo alato: si trova comunemente nelle zone umide ed erbosee e il Cardo Triste (Cirsium heterophillum) che si distingue per i copolini fiorati rosso porpora
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Informazioni culinarie

Il sapore del cardo è simile a quello del carciofo, caratteristico e amarognolo, ma con sfumature che ricordano il sedano. Richiede parecchio tempo sia per pulirlo che per cuocerlo. Solo la varietà "Cardo gobbo" di Nizza Monferrato è adatto ad essere consumato crudo. A differenza del carciofo, dei cardi si consumano i gambi che sono lunghissimi: dai 60 ai 150 cm.

Cucinare i cardi

I cardi si cucinano gratinati al forno o fritti. La prima cottura, molto lunga, da 2 a 4 ore, viene generalmente fatta nel latte o in acqua. Conviene portarsi avanti il giorno prima con la cottura e lasciare poi raffreddare i cardi immersi nel liquido. In Piemonte, vengono accompagnati con la famosa Bagna cauda
In Sardegna viene prodotto il liquore di cardo selvatico e i cardi selvatici sottolio.

Come scegliere e pulire il cardo

Quando si acquistano i cardi bisogna verificare che i gambi siano bianchi e compatti e non devono avere tracce di colore verde, in quanto duri e amari, mentre quelli che tendono ad aprirsi non sono più molto freschi. Vanno scelte quindi piante dal colore chiaro, chiuse e pesanti, prive di macchie, con costole croccanti e larghe.

Pulire cardi

Sia la pulizia che la cottura del cardo richiedono molto tempo. È un operazione molto lunga e laboriosa, si devono eliminare le coste esterne più dure e filamentose, l'ideale è utilizzare un pela-patate fino ad arrivare al cuore. Le coste vanno poi spuntate e tagliate a pezzetti tenendole immerse in acqua acidulata con il limone se non si intende utilizzarle subito evitando così che anneriscano. Le foglie più grandi vanno scartate, mentre si possono consumare le foglie tenere che si sviluppano sulla parte centrale del cespo.

Consiglio per non farli annerire

Se dopo averli lavati non vengono subito cucinati bisogna metterli in acqua acidula per non farli annerire. Per evitare che il cardo annerisca con la lessatura è consigliabile lessare i cardi in acqua con il succo di mezzo limone o con un cucchiaio di farina bianca.

Come conservare

Per conservarlo il migliore dei metodi è quello di tenerlo appeso. Mondato e sbollentato si può surgelare. In frigorifero è consigliabile conservarlo in un sacchetto di cellophan su cui avrete praticato dei fori, dopo aver avvolto la base della pianta con carta di alluminio. In questo modo può essere conservato in frigorifero nello scomparto della verdura, per oltre una settimana.

Ricette tipiche

Bagna cauda (Piemonte).

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Informazioni geografiche

Il Cardo è una pianta originaria del Mediterraneo.

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Informazioni nutrizionali

La pianta è nota nella medicina popolare per le sue virtù benefiche specialmente come tonico per il fegato.

Controindicazioni

Non è sempre ben tollerato da chi è affetto da malattie gastrointestinali. Meglio non consumarlo di sera.

Calorie

70 gr di prodotto contengono circa 10 Kcal.

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Informazioni culturali

Storia dei cardi

  • Le prime tracce del Cardo sono state rinvenute in Etiopia e successivamente in Egitto
  • Plinio, nella sua “Storia Naturale”, lo annovera fra gli ortaggi pregiati
  • Fin dai tempi antichissimi germogli e semi di cardo servivano per produrre il caglio dei formaggi, ma solo nel ‘500 si hanno le prime testimonianze della sua presenza in cucina, e delle sue tecniche d’imbiancamento
  • Due medici della corte sabauda, alla fine del XVI sec. scrivevano: “i cardi si mangiano ordinariamente nell’autunno e nell’inverno fatti teneri e bianchi sotto terra”.
  • Nel ‘700 il rinomato libro di cucina “Il Cuoco Piemontese” cita la ricetta più classica a base di cardi: la bagna cauda (o caoda), piatto simbolo della gastronomia del Piemonte.
  • Appare in modo riconoscibile forse per la prima volta su alcune monete d'argento emesse nel 1470 durante il regno di Giacomo III e, a partire dagli inizi del XVI secolo fu incorporato nello stemma reale della Scozia

Tratto dal Sito ufficiale dell'ente nazionale scozzese per il turismo.

Sagra del cardo

"Sagra del cardo" ad Andezeno (TO).

Curiosità e leggende

Insieme al tartan, il cardo è forse il simbolo che identifica maggiormente gli scozzesi e oggi lo si vede usato per contraddistinguere come scozzesi una serie di prodotti, servizi e organizzazioni. Una leggenda racconta che un manipolo di guerrieri scozzesi stavano per essere sorpresi nel sonno da un gruppo di vichinghi invasori, e si salvarono solo perché uno degli attaccanti mise un piede nudo sopra un cardo selvatico. Le sue grida diedero l'allarme e gli scozzesi, risvegliati, sconfissero come di dovere i danesi. In segno di ringraziamento la pianta fu chiamata Guardian Thistle (cardo protettore) e venne adottata come simbolo della Scozia. Non esiste alcuna testimonianza storica che sostenga questa leggenda, ma qualunque siano le sue origini, il cardo è stato un simbolo scozzese importante per più di 500 anni.

Anche detto

Anche detto carciofo selvatico, caglio, cardo spinoso.

Nei dialetti italiani

  • In Calabria viene detto: cacocciulu
  • In Campania: cardo selvatico/in senso furbesco:vulva: cardogna
  • In Lombardia: caf
  • In Molise: carde
  • In Piemonte: card, card servaj
  • In Sardegna: ardu
  • In Umbria: gòbbu

Nelle altre lingue

  • In Inglese si chiama: thistle
  • In Francese: chardon sauvages
  • In Spagnolo: cardo
  • In Tedesco: distel
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Redazione Alimentipedia

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I vostri commenti

è un vegetale che non conosco, se non nei ricordi di bambina :la nonna ci faceva il formaggio con i fiori.

sono buonissimi,dopo aver pulito e bolliti . si mettono a colare. nel frattempo prepari la pastella,li inzuppi in questa e li friggi, devono essere dorati da ambedue le parti,buonissimi.

sto cercando il seme del cardo asttarulo dove lo posso trovare grazie

devo organizzare una coltivazione di cardo selvatico e desidero quante tonnellate può produrre un ettaro e qual'è il potere calorico.desidero conoscere dove posso acquistare il seme grazie alfredo aroni

O una pianta di cardo ma non so quando si raccoglie e come si raccoglie mi spiego meglio se va tagliato alla base e rimane solo la radice o se si raccolgono solo le foglie se mi date informazioni vi ringrazio in anticipo.

a volte succede che una volta lessato diventi verde , come mai?

Ciao Manuela...come scritto sulla pagina:

Per non farli annerire Se dopo averli lavati non vengono subito cucinati bisogna metterli in acqua acidula per non farli annerire. Per evitare che il cardo annerisca con la lessatura è consigliabile lessare i cardi in acqua con il succo di mezzo limone o con un cucchiaio di farina bianca.

Se dopo averli lavati non vengono subito cucinati bisogna metterli in acqua acidula per non farli annerire. Per evitare che il cardo annerisca con la lessatura è consigliabile lessare i cardi in acqua con il succo di mezzo limone o con un cucchiaio di farina bianca.

Tratto da: https://www.alimentipedia.it/cardo.html
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Se dopo averli lavati non vengono subito cucinati bisogna metterli in acqua acidula per non farli annerire. Per evitare che il cardo annerisca con la lessatura è consigliabile lessare i cardi in acqua con il succo di mezzo limone o con un cucchiaio di farina bianca.

Tratto da: https://www.alimentipedia.it/cardo.html
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Forse sarebbe opportuno includere anche altre ricette sul cardo, in particolare le zuppe natalizie di cardo/cardone dell'Abruzzo (e di Benevento).

Perché sono amari ancora dopo la lessatura? Grazie. Cosa devo cosa fare?

Le foglie del cardo come si trattano per un'infuso

Trovo l'articolo molto incompleto, in quanto non avete considerato la Sicilia. I cardi sono diffusissimi nella Regione, moltissimo in quella occidentale. Vengono chiamati "Carduna". Vengono cucinati e consumati: Bolliti, marinati con olio e acciuga, fritti con farina e uova o ammollicati e soprattutto in pastella. Addirittura, una chicca, danno il nome all'antico carcere dell'Ucciardone dato dalla distorsione del nome con cui veniva chiamata la collinetta dove sorge, in quanto prima della costruzione del carcere, terreno ricco di cardi selvatici e veniva chiamato dai palermitani "E carduna". I francesi che in quel tempo occupavano la Sicilia tentando di pronunciarne il nome lo storpiarono, dapprima in Les chardon e fino a diventare Ucciardone. Chi li coltiva, usa, quando la pianta sarebbe matura ricoprirla quasi completamente con mucchietti di terra per 21 giorni circa, che rende il cardo più grosso, ma più tenero e vengono chiamati "Carduna vurricati" (sepolti). Quindi sarebbe a mio parere corretto che vi documentaste e correggeste il post. Saluti.

Grazie Roberto per aver dato il suo contributo. Poteva risparmirsi le critiche dal momento che per realizzare Alimentipedia sono state dedicate ore e ore e non sempre è stato possibile reperire TUTTE le informazioni che sono quasi infinite. Comunque...grazie per l'approfondimento. PS: inoltre il sito è nato 14 anni fa quando ancora non era facile poter trovare così tanto materiale e comunque sarebbe impossibile scrivere TUTTO di TUTTO.

HO PULITO E TRATTATO IL CARDO BIANCO PRIMA DELLA COTTURA NELLA MANIERA ADATTA IN ACQUA ACIDULA CON LIMONE PER EVITARE L'ANNERIMENTO MA CON COTTURA L'ACQUA E' DIVENTATA VERDE COSI' COME IL CARDO. PER QUALE MOTIVO?

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