Albareto: Fiera del porcino

Manifesto Fiera nazionale del porcino
Manifesto Fiera del porcino ad Albareto

11 Settembre 2010. Un inviato di Alimentipedia ha presenziato alla Fiera del Fungo Porcino ad Albareto (PR) gemellata con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba (CN). Homo Sagrae, lettore che, per il puro piacere informativo, si è ben prestato a fare da reporter per un giorno per Alimentipedia. Testo di Homo Sagrae. Foto di Marica Losciuto.

Vedi Tutto sul fungo porcino.

Dov'è Albareto

Albareto è un paese in provincia di Parma, al confine con lo Spezzino, in Val di Taro, dall’omonimo fiume che la attraversa, ed è da sempre terra del fungo, tappa obbligata per gustare, apprezzare e innamorarsi del fungo porcino, cucinato e proposto in svariate versioni.

 Le sagre di Albareto e Borgo Taro: la sfida

Albareto e Borgo Taro sono due paesi limitrofi che si fregiano entrambi di essere la “vera” terra porcina. Nel giro di una settimana infatti entrambi i paesi si sfidano con la propria sagra del fungo, una competizione che oramai va avanti da 15 anni, da quando cioè Albareto ha realizzato per la prima volta la sua sagra. Parlando con una volontaria scopriamo che Borgo Taro, la fiera del fungo la fa da 35 anni, ed ha ottenuto la classificazione di I.G.P. -indicazione Geografica Protetta- e che tra Albareto e Borgo Taro c’è una competizione a chi organizza meglio la sagra. Quella di  Albareto, dove siamo stati proprio bene, dura tre giorni, mentre Borgo Taro la sagra la fa i due week end successivi, 18-19 settembre e 25 e 26 settembre 2010. Sito ufficiale: www.fieradialbareto.it

Albareto: la sagra del fungo porcino

Stand fiera del porcinoAmpi parcheggi e personale volontario a nostra disposizione ci fanno intuire fin dall’arrivo che Albareto dal punto di vista organizzativo è impeccabile, nulla lasciato al caso, compreso il buonumore di tutti coloro che alacremente si adoperano per la manifestazione. Ad Albareto viene destinato uno spazio esclusivo utilizzato solo in questi tre giorni per la manifestazione, che per gli addetti ai lavori richiede due settimane di preparazione e tutto l’anno di pianificazione, con circa 200 volontari tra camerieri, cuochi, addetti ai parcheggi, alla sicurezza e agli stand. Lo spazio è costituito da 3 grandissime tensostrutture, il Palafungo destinato ai corsi di cucina con i cuochi locali, il Palatenda, adibito alla zona ristorante e l’ultimo tendone, non meno importante, destinato al mercato ambulante “Fiera del Gusto Italiano”, all’interno del quale c’è solo l’imbarazzo della scelta tra glistand, dall’assaggiare la mousse di aceto balsamico di Modena, alla crema piccante di Parmigiano Reggiano, dal Prosciutto Crudo di Parma ai funghi secchi e tartufi.
La Fiera del Fungo è gemellata con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, per cui si trovano espositori anche provenienti da quelle parti. Oltre ai tre supertendoni il sindaco, Ferrando Botti, ha organizzato tante iniziative correlate, come l’esposizione dei trattori d’epoca, la rievocazione dell’antica trebbiatura sull’Aia, la parete per le arrampicate sportive, il primo raduno Off Road organizzato dall’associazione culturale “Spiricula”, esibizioni di karate, tiro con l’arco e bike trial. Senza dimenticare le tantissime bancarelle a fare da contorno al tutto.
L'appetito si fa sentire, così ci dirigiamo al Palatenda. Sembra un formichiere. Tutti i ragazzi volontari vestono magliette rosse e corrono da una parte all’altra del tendone, con vassoi ricolmi di pietanze dal profumo irresistibile, schivando con maestria i circa 800 posti a sedere.
A noi non resta che fare la coda alle casse (in totale 5; 3 per il cibo, 2 per bevande e dolci). La coda è veloce. Anche trovare posto a sedere è stato più spedito di quanto ci si possa aspettare, perchè a differenza di molte altre sagre sono proprio i volontari a venire al tavolo e ritirare gli scontrini, per ritornare nel giro di pochissimi minuti con quanto acquistato. In sintesi: dalle casse ad essere serviti e iniziare a mangiare passano SOLTANTO 7 minuti!

Abbiamo gustato...

Antipasti

Crudo di Parma e Parmigiano Reggiano, entrambi a dir poco sublimi!

Porcini crudi sott’olio con scaglie di parmigiano, dalla semplicità esplode tutto il gusto di questo eccezionale abbinamento. Accompagniamo l’antipasto con una buona bottiglia di Gutturnio.

I primi

Fiera del porcinoMancate per un soffio le lasagne, optiamo per i tortellini ricotta e spinaci con sugo di pomodoro e porcini, più polenta con porcini. Veniamo ripagati alla grande perché entrambi i piatti sono veramente saporiti e ben cotti, con l’impasto del tortellino da sottolineare per leggerezza e gusto.

I secondi

Porcini frittiArrivano i secondi. Il girone dove andremo a finire sarà quello della gola perché, ormai sazi, non possiamo tirarci più indietro. Decidiamo di accompagnare i secondi con una bottiglia di Chianti. Il porcino fritto e i funghi trifolati con una meravigliosa punta d’aglio meritano entrambi il bis.

Il dolce

I dolci sono torte casearie delle pasticcerie vicine fatte con amore e maestria. Sono deliziose. Tra le tante provate (al limone, al cioccolato, ai frutti di bosco, alle fragole), ne eleggiamo una vincitrice assoluta:
la torta alla ricotta e amaretto che possiamo dire...arriva a commuoverci.
Caffè e ammazzacaffè non possono mancare.
La spesa in totale è inferiore ai 20 euro a testa. Per qualità e quantità ci sentiamo appagati e sempre più convinti di aver fatto bene a venire da queste parti.

Concludendo

Amanti del porcino e del fungo non perdetevi in futuro questa sagra perchè davvero ben organizzata e appagante da tutti i punti di vista!

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